Consorzio di Meda - Baita di Meda |
Home | La ricostruzione | Gli interni | Degagna | Arredo | Regolamento |
Come era
Non so esattamente quando è stata costruita la baita di Méda, so che nella mappa
del 1811 sul dosso di Méda non è segnata nessuna costruzione, ma però esiste già
una strada che sale nella zona dove dopo sorgerà la baita, anche se il tracciato
è molto diverso da quello attuale. La nuova strada di Méda è probabilmente un
lascito dei soldati che hanno combattuto la prima guerra mondiale e dovevano
rifornire di materiali e viveri le postazioni di Cima Bleis e Cima Le Sorti.
Nella foto aerea sotto il tracciato della vecchia strada segnata sulla mappa del
1811 in rosso ed il tracciato attuale in giallo
La zona di Méda è sempre stata un pascolo rinomato nella zona e non era difficile affittarlo a qualche allevatore anche per la presenza di una baita che seppur rattoppata offriva pur sempre un riparo agli uomini se non alle bestie.
Un tempo, in estate, scendevano da Meda i mandriani per vendere formagelle e puìne (ricotte) sia fresche che stagionate con l'affumicatura ed il sale. Ricordo ancora quando arrivavano in paese e toglievano dal basto del mulo, con cui erano scesi dalla montagna, i sacchetti di tela nei quali veniva fatta scolare la ricotta e li rovesciavano sul piatto che la mamma mi aveva dato per comperare la "puìna de Meda". Poi i tempi sono mutati e a Meda salivano sempre meno bestie, fino a quando venne il momento in cui i pascoli non erano più richiesti; la gente aveva cambiato attività, andavano in città, lavoravano nelle fabbriche, costruivano le case ed i terreni erano offerti a poco prezzo e molto più comodi che quelli di Meda.
Senza manutenzione e senza interventi la baita che c'era iniziò a
deteriorarsi e quando il tetto crollò sotto il peso della neve fu la fine; nel
giro di pochi anni tutta la struttura collassò e rimase solo un cumulo di sassi
coperto dalle lamiere del tetto a coprirli. Quello che si vede a lato era la
visione che si aveva quando si saliva al Dòs de Meda per raccogliere le "gomédie"
(spinaci selvatici). E' stato per non vedere più questi ruderi e per un senso di
rispetto per i vecchi che avevano fatto tante fatiche per costruirla che ci
siamo impegnati perché la "Bàita de Méda" tornasse a nuova vita, non come un
cimelio, ma perché venisse usata dalle attuali persone che hanno evidentemente
altre esigenze rispetto a quelle che avevano quelli che l'avevano costruita.