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Consorzio di Meda - Baita di Meda

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Come era

La baita di Meda in un dipinto ad olio degli anni '50

Non so esattamente quando è stata costruita la baita di Méda, so che nella mappa del 1811 sul dosso di Méda non è segnata nessuna costruzione, ma però esiste già una strada che sale nella zona dove dopo sorgerà la baita, anche se il tracciato è molto diverso da quello attuale. La nuova strada di Méda è probabilmente un lascito dei soldati che hanno combattuto la prima guerra mondiale e dovevano rifornire di materiali e viveri le postazioni di Cima Bleis e Cima Le Sorti.
Nella foto aerea sotto il tracciato della vecchia strada segnata sulla mappa del 1811 in rosso ed il tracciato attuale in giallo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Come si presentava la baita fino al 2009

La zona di Méda è sempre stata un pascolo rinomato nella zona e non era difficile affittarlo a qualche allevatore anche per la presenza di una baita che seppur rattoppata offriva pur sempre un riparo agli uomini se non alle bestie.

Un tempo, in estate, scendevano da Meda i mandriani per vendere formagelle e puìne (ricotte) sia fresche che stagionate con l'affumicatura ed il sale. Ricordo ancora quando arrivavano in paese e toglievano dal basto del mulo, con cui erano scesi dalla montagna, i sacchetti di tela nei quali veniva fatta scolare la ricotta e li rovesciavano sul piatto che la mamma mi aveva dato per  comperare la "puìna de Meda". Poi i tempi sono mutati e a Meda salivano sempre meno bestie, fino a quando venne il momento in cui i pascoli non erano più richiesti; la gente aveva cambiato attività, andavano in città, lavoravano nelle fabbriche, costruivano le case ed i terreni erano offerti a poco prezzo e molto più comodi che quelli di Meda.

Senza manutenzione e senza interventi la baita che c'era iniziò a
deteriorarsi e quando il tetto crollò sotto il peso della neve fu la fine; nel
giro di pochi anni tutta la struttura collassò e rimase solo un cumulo di sassi coperto dalle lamiere del tetto a coprirli. Quello che si vede a lato era la visione che si aveva quando si saliva al Dòs de Meda per raccogliere le "gomédie" (spinaci selvatici). E' stato per non vedere più questi ruderi e per un senso di rispetto per i vecchi che avevano fatto tante fatiche per costruirla che ci siamo impegnati perché la "Bàita de Méda" tornasse a nuova vita, non come un cimelio, ma perché venisse usata dalle attuali persone che hanno evidentemente altre esigenze rispetto a quelle che avevano quelli che l'avevano costruita.